I settori del fitness e del wellness sono quelli che per primi hanno sfruttato le potenzialità dei wearable device implementando soluzioni indossabili in bracciali, fasce, scarpe e magliette. Per il runner esperto oggi ci sono centinaia di dispositivi capaci di tracciare la velocità, il battito cardiaco, ma anche la sudorazione, l’ossimetria e altri parametri vitali.
Ma le aziende devono stare attente. I consumatori infatti scelgono un prodotto prima di tutto per la funzionalità, ma subito dopo per il suo look. Questo è quanto emerge da un sondaggio condotto dalla rivista statunitense Men’s Health.
I dispositivi più diffusi tra gli sportivi risultano essere i bracciali, con il 56%, seguiti dagli orologi, 36,5%, dalle scarpe, 10,3% e infine dalle magliette, con solo il 4,7%.
Un dato che si spiega con il fatto che solo la metà degli intervistati indosserebbe una giacca con dei sensori. E la motivazione non va ricercata nella scomodità o non funzionalità, quanto nel fattore moda. Il terrore degli utenti, rivela il sondaggio, è di passare dall’essere sportivi tecnologici a nerd sfigati.