I pagamenti mobile non sono più solo e-commerce. E crescono. I dati del rapporto “I Pagamenti Digitali in Italia”, pubblicato dall’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano in collaborazione con CartaSi, Consorzio CBI, Intesa Sanpaolo, PayPal e TIM, svelano un ecosistema in crescita. Non è ancora il momento di festeggiare. Nonostante una buona infrastruttura di base e una discreta diffusione delle carte di pagamento, gli italiani sono ancora affezionati al contante. Con monete e banconote si paga ancora il 56% dei consumi e si esegue l’80% delle transazioni. Insomma: il terreno da recuperare nei confronti dei capofila europei è tanto. Ma qualcosa (anzi, più di qualcosa) si muove. Lo dimostrano queste sette cifre.
- I pagamenti digitali rappresentano il 22% dei consumi delle famiglie. Più di un euro su 5 passa di mano senza toccare contante. Qualcosa più di un buon inizio.
- Nel 2015, le transazioni effettuate tramite pagamenti digitali hanno toccato i 175 miliardi. La somma evidenzia una crescita solida (+12,2%) e segnala un trend molto più evidente rispetto agli anni scorsi, quando il progresso si fermava a meno della metà.
- Nell’universo dei pagamenti digitali c’è la galassia dei New Digital Payment, cioè i pagamenti innovativi da pc o mobile. Secondo il report del Politecnico di Milano, alla fine del 2016 potrebbero valere 26 miliardi.
- Le carte di pagamento conquistano spazio: nel 2018 dovrebbero raggiungere i 246 miliardi di euro.
- Oltre all’aumento delle somme transate, cresce anche il numero delle transazioni. Quelle pro capite sono 44,1 (contro le 38,8 del 2014). Un dato bifronte. Da una parte l’incremento è una bella notizia; dall’altra significa pur sempre che gli italiani usa la carta meno di una volta a settimana. Poco rispetto alla media europea.
- I pagamenti digitali si legano alle abitudini di consumo. Asseconderanno, ad esempio, il transato legato al mondo dei contenuti digitali. App e abbonamenti varranno 1,1 miliardi di euro nel 2018.
- Il turismo si conferma il settore preferito sul mobile. Il transato vale in Italia 540 milioni. Seguono informatica ed elttronica (370 milioni) e abbigliamento (280 milioni)